CASO DI STUDIO
Questa è l’esperienza riportata con Claudio, 64 anni, borderline per sindrome metabolica.
Sedentario da anni si presenta per una consulenza relativa ad un programma di dimagrimento che potesse tenere sotto controllo non soltanto l’evidente sovrappeso, ma anche il diabete di tipo secondario e l’ipertensione che da poco lo avevano costretto ad iniziare una terapia con farmaci ipertensivi.
QUADRO DI PARTENZA
Tab.1 Il soggetto presenta un evidente sovrappeso con una distribuzione di tipo androide, su questi particolari soggetti le tecniche plicometriche posso generare dei dati non veritieri dovuti dalla difficoltà della rilevazione delle pliche iliache ed addominali.
Tutti i valori della tabella sono stati rivelati mediante tecniche antropo-plicometriche mediante le formule di Jakson-Pollock per la valutazione della massa grassa. Il soggetto, con una tipica distribuzione androide, ha presentato delle difficoltà nella rilevazione della plica addominale, possiamo ritenere pertanto la misurazione della % di grasso in difetto rispetto a quella reale. L’elevata circonferenza addominale ci ha indicato come questo soggetto fosse in una elevata categoria di rischio di accidente cardiovascolare.
Dall’altro lato, i dati della bioimpedenza:
Fig. 1 Rispetto all'analisi plicometrica, la bioimpedenza ci consente di valutare massa ossidante BCM che in questo soggetto è comunque elevata, lo stato di idratazione che in questo diagramma mostra una quantità di acqua totale TBW superiore alla norma. L'ultimo fondamentale parametro è il Biagram (in basso a sinistra) che mostra il rapporto fra massa cellulare/extracellulare, in questo caso adeguato.
La bioimpedenza mostra il classico quadro del soggetto obeso in ritenzione idrica e con buona massa cellulare, come previsto, l’equilibrio fra massa intracellulare ed extracellulare è adeguato e questo è un ottimo indicatore per poter programmare le seguenti settimane di allenamento.
Nei mesi seguenti per tre volte a settimana si è proseguiti ad una programmazione dell’allenamento che contemplasse sia i lavori con sovraccarico che allenamento aerobico, imprescindibile per questa tipologia di soggetto.
Per una maggiore sicurezza e tutela dell’apparato cardiovascolare sia l’allenamento con sovraccarichi che quello aerobico è stato monitorizzato con il cardiofrequenzimetro in modo da mantenere delle soglie di frequenza cardiaca adeguate allo stato di efficienza fisica.
La parte alimentare è stata affidata alla famiglia che doveva controllare che non ci fossero discrepanza fra l’alimentazione consigliata dal medico e quella eseguita a casa.
CONTROLLO A 4 MESI
Tab. 2 L'analisi bicompartimentale evidenzia al secondo controllo un miglioramento di tutti i parametri, mentre nel terzo risulta esserci una forte diminuzione della massa muscolare (campanello di allarme)
Fig. 2 Confrontando i parametri sopra espressi con un istogramma si nota subito come parte del peso corporeo perso sia dovuto anche ad una diminuzione della massa muscolare. Questo fattore potrebbe anche essere trascurabile a patto che i valori bioelettrici siano adeguati.
12,4 Kg di peso persi, di cui però non tutti erano di grasso. Nel controllo intermedio il dato confortante è stato quello relativo all’aumento della massa muscolare, ma nel terzo controllo la repentina discesa anche di quel parametro ha generato un campanello di allarme. Nonostante la felicità del risultato raggiunto e per la prima volta dopo molti anni il ritorno del peso sotto i cento chilogrammi, l’attenzione si è spostata subito verso il parametro della massa magra.
L’analisi bioimpedenziometrica conferma i sospetti e si presenta un quadro ancora più allarmante:
Fig. 3 Come previsto i valori della BIA rilevati sono non buoni, il soggetto si presenta con aumentata ritenzione, ridotta BCM (questo dato conforta quello rilevato con le tecniche bicompartimentali), ma soprattutto presenta il Biagram decisamente peggiorato, la massa extracellulare è predominante sull'intracellulare e questo è dovuto all'inizio di una condizione cattolica.
Diminuzione importante della BCM (massa cellulare) di poco meno di 10Kg, un aumento dell’acqua di ritenzione di circa 4Kg, e soprattutto uno squilibrio fra le masse Intracellulari ed extracellulari, segno di un’alterata integrità di membrana cellulare e quindi di un quadro di catabolismo diffuso.
La soluzione del problema è stata piuttosto obbligata, restando come punto fermo l’allenamento che veniva monitorato costantemente e non presentava particolari difficoltà, lo stile di vita che negli ultimi 4 mesi non era cambiato particolarmente; la scelta è stata quella di aumentare l’introito calorico.
Un regime alimentare troppo restrittivo porta nel tempo ad un quadro di catabolismo cronico che nel tempo tenderà non soltanto a bloccare il processo di dimagrimento ma soprattutto genererà uno scompenso relativo all’integrità delle membrane cellulari con conseguente diminuzione della massa ossidante, incremento della ritenzione idrica e peggioramento del quadro clinico relativo al controllo pressorio.
CONCLUSIONI
Questo caso di studio mostra come il processo di dimagrimento e riduzione del peso anche quando funziona correttamente, deve essere monitorato continuativamente. Dietro ad un successo non sempre si cela un reale vantaggio per il nostro cliente, lo scopo di ogni professionista dell’esercizio dovrebbe essere in primis la tutela della salute del proprio cliente. La fretta nel raggiungere l’obbiettivo se non ben ponderata, non è mai la soluzione ideale. Queste considerazioni valgono soprattutto per un soggetto di questo tipo, borderline con la sindrome metabolica, ma sono estensibili anche al dimagrimento di tipo estetico. Il controllo della composizione corporea è argomento complesso e per avere un quadro completo occorre disporre di quante più metodiche e tecnologie possibili.
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